Recensione "L'ultima Tudor" di Philippa Gregory

 

Pagine: 415

Genere: storico, romanzo

Editore: Sperling & Kupfer

Prezzo: cartaceo: 19,90 euro; kindle: 10,99 euro


Trama 

L'ultima Tudor segue le vicende delle sorelle Grey, secondo i punti di vista di tutti e tre. Prima c'è Jane: profondamente religiosa, incoronata regina soltanto per nove giorni, e infine condannata a morte da Maria Tudor, a soli quindici anni, per un trono che neanche voleva. Katherine è invece la sorella di mezzo. Dolce, gentile, profondamente innamorata della vita e di Ned. Il suo sarà un destino non tanto diverso da quello della sorella maggiore: imprigionata nella Torre di Londra, poi continuamente prigioniera di altre famiglie su volere di Elisabetta I; infine separata per il resto della sua vita dal marito che aveva sposato in segreto. Infine c'è Mary: lei è l'ultima Tudor. È la minore delle sorelle Grey, ma forse è quella più forte: non si piegherà al volere di nessun altro sovrano. 


Perché io non apprenderò a morire, né a vivere la mia vita come se fosse una semi-vita. […] Sono pronta per la vita. Aspiro a una vita vera […]

- L'ultima Tudor, Philippa Gregory


Recensione

Ultimamente mi sono accorta che non so più nemmeno se ho una confort zone: i generi su cui fino a qualche anno fa avrei messo la mano sul fuoco, oggi continuano sicuramente ad appassionarmi, ma non tutti i libri mi convincono più. Mi accorgo che cerco il pelo nell'uovo, che non mi accontento, che il libro che mi tiene attaccata alle pagine è uno su venti. Così sono costretta a prendermi una pausa, non solo per la tonnellata di impegni universitari che mi assale, ma pure perché non so più da quale libro ripartire.

Il genere storico è decisamente nuovo per me. Sono ancora in esplorazione: se nelle serie TV ormai mi ha pienamente convinto (quasi tutti i miei show televisivi preferiti sono di genere storico), nei libri è invece ancora tutto da scoprire. Per ora ecco i titoli che mi hanno convinta: Victoria di Daisy Goodwin, che ho amato alla follia; e la saga di Poldark di Winston Graham, da cui è stata tratta la mia serie TV preferita.

Il libro di Philippa Gregory di cui andrò a parlarvi oggi riguarda invece una pagina di storia che da sempre ha attirato la mia curiosità: quella dei Tudor. In realtà la maggior parte della produzione di quest'autrice è dedicata alla dinastia dei Tudor. Non credo che Enrico VIII abbia bisogno di tante presentazioni, così come la gloriosa regina Elisabetta. 

Ma L'ultima Tudor si concentra invece su un capitolo di storia diverso, quello delle tre sorelle Grey: Jane, Katherine e Mary. Tre sorelle unite da un destino per nulla clemente con loro.


Tutto incomincia da Jane, incoronata regina soltanto per 9 giorni, per volere del cugino Edoardo, l'unico figlio maschio di Enrico VIII, che muore prematuramente all'età di 15 anni. Se c'è una cosa che accomuna le tre sorelle, e che nessuna di tutte e tre vuole diventare regina, ma finiscono comunque per essere vittime della loro discendenza reale. Non c'è alcuno spoiler nei loro finali perché è tutta storia: Jane viene prima portata alla Torre di Londra e poi condannata a morte su ordine di Maria Tudor, Katherine e Mary invece sono costrette alla prigionia su volere di Elisabetta I, a causa dei loro matrimoni nell'ombra.

Tutte e tre le sorelle sono attaccate a qualcosa: Jane, alla fede protestante. Katherine, all'amore per Ned. Mary, alla vita. 


Primo punto a favore di questo romanzo: la copertina. So che il mio potrebbe essere considerato un commento del tutto frivolo, visto che i libri non vanno mai giudicati dalla copertina, ma diciamocelo: l'occhio vuole sicuramente la sua parte. E la copertina de L'ultima Tudor mi ha letteralmente stregato sullo scaffale della libreria, perché è veramente molto bella. Ovviamente poi, che la trama si svolgesse tutta attorno alla vicenda dei Tudor, è un altro paio di maniche: a quel punto mi aveva definitivamente conquistata. 


Il libro, nel suo complesso, mi è piaciuto molto. È il primo romanzo della Gregory che leggo, e devo ammettere che è stato un buon inizio. Non mi sono mai avvicinata ai suoi romanzi perché le serie TV che ne sono state tratte non mi hanno mai convinto veramente (ho sempre avuto l'impressione che fuorviassero parecchio gli eventi storici reali), ma forse è stato un bene che io alla fine non mi sia lasciata influenzare e che abbia dato una possibilità a questa autrice, perché si vede pienamente la sua vastissima conoscenza sulla storia dei Tudor.

Il suo stile di scrittura potrebbe essere definito come solenne. È lento, e si prende il suo tempo, come se la Gregory volesse dare l'impressione che il libro sia stato scritto proprio da una donna del Cinquecento, considerando che le sorelle Grey hanno vissuto proprio durante quel periodo.

Tra le tre, Mary è stata sin da subito la mia preferita. Sono andata a cercare informazioni su di lei al termine del libro, perché mi aveva particolarmente incuriosita. È un peccato che sia così poco conosciuta: forte, determinata, l'ultimo punto di vista del libro è il suo ed era quello che attendevo di più. 

Ha soddisfatto le mie aspettative? Forse no. Forse sì. Forse semplicemente mi aspettavo di più, ma anche perché non credevo che Mary avrebbe avuto un risvolto molto simile a quello di Katherine. L'unica differenza è che la sorella maggiore si lascia vincere dallo sconforto. Mary invece lotta con tutta se stessa e si aggrappa fortemente alla vita.


Quello che non mi ha mai veramente convinto di questo libro, è stata la rappresentazione della regina Elisabetta. Mi sono continuamente documentata in questi anni su di lei, proprio perché mi è sempre interessato sapere di più sulla sua storia. So, così come scritto all'interno del romanzo dalla Gregory, che non fosse per nulla una regina amorevole e clemente. Molti documentari mi hanno delineato l'immagine di una regina che non era certo nuova a scatti d'ira o d'invidia.

Ma non sono totalmente sicura che tutto della versione della Gregory rispecchi la regina che io ho imparato a conoscere. Ovviamente io ne parlo sempre in base a tutto quello su cui mi sono informata, non mi permetterei mai di discutere quello che dice la Gregory, ma conosco alcuni aspetti di Elisabetta che in questo libro non sono stati approfonditi, o che sono diversi rispetto a quanto mi sono documentata. 

La Gregory si è concentrata molto anche sul rapporto che Elisabetta aveva stretto con Robert Dudley. Molte volte, nel libro, viene detto che era innamorata di lui. D'accordo, lo era. Va bene. Ma la cosa viene ripetuta in maniera assillante. 


All'inizio, leggendo di Elisabetta, ho pensato che fosse semplicemente la sovrana descritta dal punto di vista delle tre sorelle, che non disdegnano dall'appellarla con commenti tutt'altro che gentili, spesso accusandola di essere la causa dei mali di molti uomini, come con Thomas Seymour. Jane accusa Elisabetta di averlo sedotto e condotto su una strada sbagliata, quando in realtà la storia è ben diversa.

Ma la Gregory scrive di tre sorelle che vivono nel Cinquecento, che vedono la cugina come la figlia della meretrice Anna Bolena, quindi illegittima al trono. La guardano come la donna che ovviamente occupa la posizione che spetterebbe a loro, e che fa di tutto pur di renderle infelici.

La Gregory ha reso le tre sorelle realistiche.


Dopo L'ultima Tudor tornerò in esplorazione di nuove storie. Sto diventando sempre più esigente, voglio un libro che mi tenga incollata alle pagine, non che mi piaciucchi soltanto. Sono curiosa di vedere dove mi condurrà questa ricerca.


Voto

4 stelline su 5

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