Recensione "Il primo bacio a Parigi" di Stephanie Perkins

 



Titolo originale: Anna and the french kiss

Pagine: 428

Casa editrice: Dea Best

Prezzo: 10,90 euro


Trama

Anna sta per vivere una delle esperienze più incredibili della sua vita: studiare per un anno a Parigi!

Tuttavia, non ne è particolarmente entusiasta, considerando che il padre ha insistito per questo viaggio-studio senza nemmeno chiedere il suo parere, non sa una parola di francese, e non vuole lasciare sua madre, il fratellino Seany, e la sua migliore amica Bridgette. Ma soprattutto, questo viaggio si piazza nel momento peggiore di tutti, ora che sembrava che tra lei e Toph, un collega di lavoro per cui ha una cotta pazzesca, stesse nascendo qualcosa. 

Il soggiorno a Parigi si rivela però inaspettatamente più piacevole del previsto, e nonostante le iniziali difficoltà con lo studio del francese, Anna può contare già dal primo giorno su Meredith, la quale la introduce al suo gruppo di amici, composto da Étienne, Josh, lei e Rashmi. Anna è subito attratta da Étienne, ma tra loro all'inizio non si instaura più di una bellissima amicizia, considerando che lui ha una ragazza ed Anna non osa ferire Meredith, che è innamorata di lui. Ma più tenta di innamorarsi di lui, e più invece succede il contrario…


“È possibile che casa sia una persona e non un posto?”

- "Il primo bacio a Parigi", Stephanie Perkins


Recensione 

Vi capita mai di avere una marea di libri nuovi da iniziare, per cui avreste l'imbarazzo della scelta, ma tornate comunque a rileggere i vostri preferiti? Direi che è esattamente il mio caso, perché nonostante abbia una pila infinita di nuove storie da leggere, quasi ogni estate mi tuffo (per l'ennesima volta) tra le pagine del romanzo della Perkins, e nonostante lo conosca ormai come le mie tasche, trovo sempre sorprendente come riesca a conquistarmi e a tenermi ad ogni modo incollata alle pagine.


Avevo acquistato anni fa Il primo bacio a Parigi istintivamente, fidandomi delle opinioni positive, e cominciandolo immediatamente. Già dopo un'ora dal primo capitolo faticavo a staccarmi dalla storia, se non per andare in bagno o spostarmi in cucina a mangiare. Inutile dire che nel giro di due, o forse tre giorni (ovviamente se non fosse stato per il fatto che comunque, io abbia una vita, lo avrei terminato pure prima) ero già arrivata alla fine, e già reclamavo di più, soltanto per lo sfizio di sapere cosa ne sarebbe stato dei personaggi dopo quel dolcissimo epilogo.


Tra le cose che più mi piacciono di questo romanzo c'è assolutamente la scrittura della Perkins. La sua scorrevolezza permette di gustarsi questo romanzo immergendosi nella Parigi di Anna ed Étienne, e devo ammetterlo, la prima volta che l'ho letto, faticavo a pensare a qualcos'altro che non fosse l'evoluzione di questa storia. Il tratto della Perkins è fresco, semplice, e frizzante. I suoi protagonisti sono divertenti, mai piatti, ognuno con una caratterizzazione ben precisa, anche se a spiccare maggiormente sono Anna ed Étienne e principalmente si vorrà sapere di loro.


Anna ed Étienne condividono una delle amicizie più belle che io abbia mai letto. Ed è sia per questo, ma soprattutto anche osservando quanto per entrambi sia naturale essere così legati, che non si può fare a meno di tifare per loro. Per tutta la durata della lettura è quasi snervante vedere quanto siano fatti l'uno per l'altra e quanti ostacoli invece si mettano di mezzo pur di lasciare le cose come stanno e non fare il passo in più che renderebbe felici entrambi, ma che potrebbe invece ferire altre persone.

La prima volta che ho letto questo romanzo, sono stata tutto il tempo col fiato sospeso perché nonostante fossi abbastanza sicura dell'happy ending, avevo comunque paura che sarebbe arrivata la mazzata finale e che le cose non volgessero per il meglio, ma fortunatamente è stata una lettura piacevole dall'inizio alla fine!


Anna è una protagonista frizzante e divertente, è quasi semplice immedesimarsi in lei non solo perché il romanzo è raccontato dal suo punto di vista, ma pure perché, nel bene o nel male, è facile ritrovarsi in lei nelle tipiche situazioni adolescenziali, di cui, almeno una volta nella vita, siamo stati protagonisti anche noi. Étienne invece è un personaggio che ho adorato sin dalle prime battute: spumeggiante, dolce e premuroso. Se ne subisce il fascino durante la lettura senza nemmeno farci caso, e si finisce per innamorarsene profondamente come Anna.


Tra gli amici del gruppo di Parigi, quello di cui avrei voluto sapere di più, è sempre stato Josh. Ricordo che ogni volta che leggevo qualcosa su di lui bramavo sempre sapere altro. Sembrava che la Perkins quasi lo facesse di proposito a non far scoprire troppo sul suo personaggio. Forse già progettava di scrivere di lui in Isla and the happy ever after? Non lo so. Io in ogni caso vorrei sapere di più su di lui e voglio quel libro. Perché non è stato tradotto in italiano???


Ovviamente, all'interno di questa storia, non sono mancati personaggi odiosi. Partiamo da Ellie, la ragazza di Étienne, anche se non è mai stata il personaggio più odioso di tutti, proprio perché alla fin fine compare molto poco, e non ha mai costituito un vero ostacolo al rapporto tra i 2 protagonisti, anche per questo mi chiedevo perché diamine Étienne non troncasse subito con lei. Forse questa è una piccola pecca del libro. 

Il motivo per cui principalmente non mi è mai piaciuta è sempre stata questa sua aria di superiorità, che l'ha portata ad allontanarsi dagli amici di una volta e a considerarli meno di niente, se non come un vecchio ricordo molto sbiadito. 

Quelli che invece secondo me, in modi differenti, si contendono il primo premio di personaggi più odiosi di tutta la storia (anche se non del tutto soppesabili sulla stessa bilancia perché uno dei due è più cattivo dell'altro) sono due: il signor St. Clair e Bridgette. 

Il signor St. Clair, il padre di Étienne, è in assoluto il personaggio peggiore di tutti. Peggiore non nel senso che è stato scritto male, ma perché rappresenta quanto di più falso ed ipocrita si possa incontrare in questo mondo. Esercita su Étienne un potere crudele e pur di riuscire a mantenere quanto più possibile questo controllo su di lui, lo separa dalla madre in un momento di difficoltà estrema. Ma quanto può essere viscida una persona del genere? 

E poi c'è Bridgette. La migliore amica di Anna. Non penso sia il personaggio peggiore di tutta la storia, perché non è cattiva tanto quanto il signor St. Clair. Tra l'altro su di lei non posso sbilanciarmi troppo perché rischio di incorrere nello spoiler, ma sappiate che non mi è piaciuta per niente! 


Se siete alla ricerca di un libro frizzante, fresco e con un bel finale, è certo che Il primo bacio a Parigi farà sicuramente al caso vostro! 


Voto

4 stelline su 5


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