Anime visti nell'ultimo periodo #2

Made in Abyss


Genere: Avventura, Dramma, Fantasy, Sci-Fi
Autore manga: Akihito Tsukushi
Volumi: 6 (ancora in corso)
Editore italiano: Edizioni BD - J-Pop
Episodi: 13
Durata Episodi: 24 min
Data di Uscita: 7 Luglio 2017
Editore anime: Dynit


Trama 
L’enorme sistema di caverne, conosciuto come Abyss, è l’unico posto rimasto inesplorato nel mondo. Nessuno sa quanto in profondità vada questo buco titanico, abitato da strane e meravigliose creature e pieno di antichi e misteriosi relitti il cui scopo è sconosciuto all’uomo moderno. Generazioni di coraggiosi avventurieri si sono inoltrati nelle criptiche profondità dell’Abyss. Con il passare del tempo, questi avventurieri furono chiamati Cave Riders.
In Oosu, la città in cima all’Abyss, vive una piccola orfana di nome Rico, che sogna di diventare un Cave Riders coraggioso come la madre e di risolvere il mistero della caverna. Un giorno, mentre esplorava le profondità torbide, incontra un giovane ragazzo, che si rivelerà per essere un robot…

“Ehi Ozen…se Rico si voltasse di nuovo verso l’Abisso e si presentasse davanti a te, voglio che tu glielo dica. Dille di che miracolo straordinario sia la sua vita…e insegnale ad affrontare le splendide avventure che la attendono.”
- Lyza

Prima di parlare di Made in Abyss, devo fare assolutamente un respiro profondo: considerando quanto sia già difficile parlare di qualcosa che mi sta particolarmente a cuore, non è nemmeno semplice spiegare quanto gli ultimi episodi di questo anime mi abbiano incredibilmente devastata, quanto la crudeltà dell’abisso mi sia parsa troppo ingiusta per i due bambini protagonisti e per un personaggio secondario che avremo modo di conoscere soltanto alla fine. Ho pianto, per una giornata intera ho avuto impresse quelle immagini finali senza riuscire a togliermele dalla testa, e per tre, quattro giorni, non sono riuscita a riprendere nessun’altra serie, e non posso dare la colpa soltanto allo studio.
C’è da dire che non bisogna lasciarsi ingannare dai visi morbidi e gentili dei personaggi, dalle facce simpatiche che popolano l’anime. Preparatevi ad una serie che lentamente vi accompagnerà alla scoperta dell’abisso, voragine immensa di segreti e di misteri, abitata da specie animali tanto affascinanti quanto crudeli e pericolose, fino a preoccuparvi per l’intensità e il carico ansioso che aumentano nel corso degli episodi, che vi travolgeranno come un fiume in piena, a desiderare che Rico e Reg possano farcela, nonostante l’ultima discesa possa portare alla morte certa. ù
La serie è bellissima, non riesci praticamente a staccare l’occhio dallo schermo per saperne di più, per conoscere di più: i primi episodi sono abbastanza tranquilli, mentre le puntate successive che esplorano gli strati più profondi dell’abisso diventano più pesanti e non ti preparano affatto alle scene cruente che arriveranno, eccome se arriveranno. 


Ho semplicemente adorato i personaggi di Rico e di Reg, l’incredibile forza di volontà che li tiene ancorati al desiderio di ritrovare la madre della protagonista, dispersa sul fondo dell’abisso, facendosi forza sull'amicizia straordinaria che li lega
Made in Abyss è diventato uno dei miei anime preferiti, ma non credo che lo riguarderò mai più, almeno non per i prossimi mesi a venire, e se lo farò, non so se avrò mai il coraggio di rivedere gli episodi finali. Ma consiglio di guardarlo: è secondo me una piccola perla degli ultimi anni che merita la visione. 

Voto
5 stelline su 5


3D Kanojo: Real Girl


Autore manga: Mao Nanami
Genere: Scuola, Sentimentale, Shojo
Episodi: 12
Durata episodio: 22 minuti
Data di uscita: 04/04/2018

Trama 
Hikaru Tsutsui è uno studente delle superiori, spesso evitato e deriso dai suoi compagni per la sua natura da otaku. Un giorno, dopo essere arrivato in ritardo a scuola, è costretto a pulire la piscina insieme a Iroha Igarashi, una bellissima ragazza ma con una pessima reputazione. Successivamente Iroha gli chiede di uscire insieme e Hikaru accetta, ma i due potranno stare insieme solo per sei mesi, al termine dei quali la ragazza dovrà cambiare scuola a causa del lavoro del padre.

Ho iniziato questo anime per purissimo caso, cercando una storia leggera da seguire di tanto in tanto, e invece mi sono ritrovata davanti a qualcosa di semplicemente ed unicamente trash.
Di 3D Kanojo: Real Girl ci sarebbero alcune cosette da notare: tanto per cominciare, i disegni. Di per sé, a guardarli, non sono poi tanto male, ma basta dare un’occhiata più attenta per accorgersi di alcune approssimazioni, di visi ed immagini poco curati in alcune scene (specialmente quelle da lontano). La storia tra Tsutsui e Igarashi si sviluppa forse troppo in fretta, nasce già al primo episodio, senza lasciare il tempo ai due protagonisti di imparare prima a conoscersi e di innamorarsi lentamente (il che ci avrebbe permesso anche di dare un po’ più di senso alla storia in sé). 

E alcuni degli altri personaggi, ahimé, non mi sono piaciuti per niente. A partire da Ito, il miglior amico del protagonista. Ora, io non so se la mia irritazione nei suoi confronti dipenda soltanto dal doppiaggio, o anche dal fatto che sia un personaggio piuttosto passivo, che non reagisce mai. E poi c’è Ayado: credo non ci sia personaggio più fastidioso del suo – e anche con lei c’è qualche problema col doppiaggio – è buona fino all’inverosimile e per i miei gusti pure fin troppo timida, in un modo che arriva veramente ad urtare i nervi. Ho perso il conto di tutte le volte in cui ha chiesto scusa durante gli episodi, e considerate che fa la sua comparsa soltanto negli ultimi. 


Forse l’unica, con la quale sono maggiormente entrata in empatia è Ishino: è sarcastica, divertente, apparentemente forte eppure così fragile, con “il mai na gioia” stampato praticamente in fronte. L’unica cosa che apprezzo meno di lei è questa sua smania di volersi fidanzare a tutti costi: per me può stare benissimo da sola, in gamba com’è.
Dopo aver elencato tutti questi difetti, beh…vi chiederete cosa mi ha spinto a continuare quest’anime. Semplice: anche se abbandonate la serie per un po’, vi verrà la voglia di scoprire cosa succederà alla fine, se Igarashi partirà o meno, se Tsutsui alla fine le dirà addio.
Io ho guardato la puntata finale e sono sincera, non ci ho capito granché. Non c’è in realtà una vera conclusione, sembra una puntata come le altre, il che fa presupporre che magari, l’autore del manga, ha deciso di servirci un continuo.

Voto
2 stelline e mezzo. 


Kamisama Hajimemashita


Genere: Shoujo
Autore manga: Julietta Suzuki
Volumi manga: 25 (serie completa)
Regia anime: Akitaro Daichi
Stagioni: 2
Durata episodio: 24 minuti
Data di uscita: 01/10/2012

Trama
Il padre di Nanami Momozono è un assiduo giocatore, che un giorno scompare dalla vita della figlia, dopo aver accumulato una quantità enorme di debiti e lei viene cacciata di casa dai creditori. Quella sera Nanami salva un misterioso viaggiatore di nome Mikage da un cane rabbioso, e dopo avergli raccontato la sua vicenda, come segno di ringraziamento il ragazzo le cede il suo alloggio. Incredula, si reca nel posto indicato, scoprendo che si tratta di un santuario. Qui viene subito accolta dai custodi del tempio, Onikiri e Kotetsu, e da Tomoe, un demone volpe, e scoprono che Mikage ha scelto Nanami come divinità della Terra del santuario, e le ha conferito il suo marchio nominandola nuova divinità. All'inizio Nanami è riluttante, ma vivendo al santuario con Onikiri, Kotetsu e Tomoe, si rende conto di quanto sia dura e difficile la sua posizione come nuova divinità della Terra. Col proseguire della storia, Nanami finisce per innamorarsi di Tomoe, ma lui la respinge poiché l'amore tra un umano e uno yokai è vietato. Nonostante ciò, anche Tomoe finirà col ricambiare i suoi sentimenti.

"Tomoe: Hai qualcosa di strano oggi, sei così esuberante...non ti sei mica innamorata di me, vero?
Nanami: E se tu avessi ragione? Cosa faresti se ti dicessi che ti amo?
Tomoe: Sei solo confusa...io non mi innamorerò di un'umana."

Probabilmente avevo riposto troppe aspettative in questo anime, complici anche i video bellissimi scovati su Youtube e dedicati alla coppia principale. E’ sicuramente una serie carina, ma che non rientra certo tra le mie preferite: mi aspettavo più azione (e invece di quella ce n’è ben poca), tutto è molto legato alle disavventure divertenti di Nanami come dea, e soprattutto alla relazione che la lega con Tomoe, il suo messaggero divino. 


C’è da dire che lo spazio dedicato ai nuovi compiti di Nanami come dea sono ben pochi, se non pochissimi: avrei voluto una maggiore attenzione a questo punto, magari veder crescere questa divertente e irriverente protagonista anche da questa prospettiva. Perché per il resto, parliamoci chiaro, Nanami viene quasi sempre salvata da Tomoe, che fra tutti i personaggi esistenti in questo anime, è proprio il mio preferito. Sappiamo poco di lui, il suo passato burrascoso è avvolto da un alone di mistero per tutti i tredici episodi della prima stagione (la seconda non l’ho ancora vista). 
Per il resto non ho granché di cui lamentarmi: è una serie carina, fresca, da guardare di tanto in tanto per spezzare la visione di anime un po’ più pesanti, che fa scappare qualche risata, ma che di certo non rimane granché impressa nella memoria.

Voto
3 stelline su 5



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