Anime visti nell'ultimo periodo #1


Torno sul blog a distanza di tantissimo tempo: mi rendo perfettamente conto che dall’ultimo articolo sono passati quasi sei mesi. In realtà ne ho pensate tante di scuse, perché potrei raccontarvi diecimila di motivi, ma in realtà, ciò che essenzialmente mi ha maggiormente frenata, è stato di non riuscire a scrivere proprio niente. Non è che mi mancasse il tempo, ho avuto i miei sprazzi liberi, la mia voglia di voler buttare due righe per un articolo sul blog, ma niente da fare: più scrivevo e più cancellavo, più mi scervellavo per trovare l’idea da cui partire e più mi sembrava di essere punto e daccapo.
Così mi sono presa una pausa. Una lunga, lunghissima pausa oserei dire: il mio ultimo post su Instagram risale a marzo. Però ho deciso di impegnarmi, per quanto potrò: tra università e altre cosucce, farò del mio meglio per essere costante sul blog e non arrivare a prendermi di nuovo una pausa del genere. 
Mentre sono davanti al PC, cerco di lasciarmi guidare da una scrittura libera e senza pensieri. Vi parlerò di una lista di anime che mi hanno accompagnato in questi mesi di blocco del lettore (perché come se non bastasse, sono entrata anche in una reading-slump assurda). Sarà difficile riuscire a parlarvi di ogni singolo anime cercando di non scrivere un post eccessivamente lungo, quindi siccome la lista delle serie animate seguite nell’ultimo periodo è ancora lunga, ho deciso di dedicarvi un altro articolo. 

Sword Art Online

Autore: Reki Kawahara
Genere: Fantasy, Avventura, videogame, sentimentale
Episodi anime: 25
Durata episodi: 24 minuti
Editore anime: Dynit
Rete italiana: Rai 4


Trama

Sword Art Online (SAO) è una realtà virtuale di gioco di ruolo in rete multigiocatore di massa (VRMMORPG) pubblicata nel 2022: grazie al NerveGear, un casco in grado di stimolare i cinque sensi dell'utilizzatore tramite la manipolazione diretta del cervello, i giocatori possono impersonare e controllare il loro stesso personaggio nel gioco direttamente con la loro mente.
SAO viene aperto ufficialmente il 6 novembre 2022, ma gli utenti connessi si rendono conto che è impossibile disconnettersi. Il creatore del gioco, li informa di averli imprigionati: se desiderano tornare ad essere liberi, devono raggiungere e superare l'ultimo livello del gioco. Tuttavia, in caso di morte nella realtà virtuale, il NerveGear causerà un coma cerebrale al giocatore per mezzo di scosse elettriche al cervello. Tra i tanti giocatori ad assistere alle parole di Kayaba, vi è Kazuto "Kirito" Kirigaya, uno dei 1.000 beta tester che aveva avuto la possibilità di provare il gioco in anteprima. Forte della sua precedente esperienza, Kirito si impegna a fondo per portare a termine il gioco da solo, ma col passare del tempo farà coppia con una giocatrice di nome Asuna di cui si innamorerà. 


[...] preferisco rimanere me stessa fino all'ultimo istante. Anche se fossi sconfitta e morissi, questo gioco e questo mondo non vinceranno mai contro di me. 
- Asuna

La prima cosa che mi viene da dire, ripensando a Sword Art Online, è che mi ha sinceramente lasciato con un po’ di amaro in bocca. Era una serie che a mio avviso aveva tutti gli elementi per conquistarmi: e infatti, alla prima puntata, io me n’ero già innamorata. 
I punti di forza di questo anime sono due: una trama originale, una sorta di Hunger Games ma tutto virtuale, anche se in un contesto decisamente meno brutale della trilogia di Suzanne Collins; e un protagonista forte e intraprendente, che finalmente infrange i canoni del classico personaggio principale un po’ goffo e maldestro, che scopre d’improvviso di avere un immenso potere. Kirito è diventato un po’ la mia nuova crush.
Ma con il proseguire degli episodi, ho avvertito che la serie stesse perdendo un po’ del suo brio iniziale. In ogni puntata gli eventi sono molteplici: sembra di avere a che fare con una decina di episodi, e invece magari si è ancora alla puntata quattro. Non mi è dispiaciuta questa caratteristica, ma non mi è piaciuto nemmeno quando a metà serie, mi è parso di ricominciare tutto daccapo. All’episodio quindici (o sedici?) per me Sword Art Online poteva anche finire lì: gli altri sono solo un allungamento del brodo che per me poteva tranquillamente essere evitato (mi è parso quasi che fosse una nuova stagione): Asuna e Kirito avrebbero avuto il loro lieto fine una volta svegli, non c’era bisogno, secondo me, di prolungare sta minestra per quasi 10 puntate.

E' impossibile parlare di Sword Art senza nemmeno dire qualcosa sulla storia d’amore tra Asuna e Kirito. Beh…posso solo dire che pur vedendoli benissimo insieme, la relazione tra loro poteva avere decisamente più di pepe: non mi sono dispiaciuti i momenti dolcissimi, ma a parte qualche piccola divergenza iniziale, la loro love story diventa decisamente stucchevole. Pure per una romanticona come me. 

Voto: 3 stelline su 5

Yuri on Ice

Regia: Sayo Yamamoto
Genere: Commedia, sportivo
Episodi: 12
Durata: 23 minuti


Trama 
La storia ha come suo fulcro Yuuri Katsuki, 23enne speranza del pattinaggio su ghiaccio giapponese reduce però da una cocente sconfitta in una competizione importante. Ritiratosi al paese natio nel Kyushu, vive dilaniato tra la volontà di rimettersi in gioco e il desiderio di ritirarsi. L'incombere di un nuovo Grand Prix è un punto di svolta ma è soprattutto l'incontro con altri due pattinatori russi a scuoterlo: Victor Nikiforov, cinque volte campione mondiale, che mostra presto un insolito interesse per Yuuri, e Yuri Plisetsky, giovane promessa di appena 15 anni, chiamato la “Fata di Russia” per la sua eleganza in pista ma che al di fuori si mostra arrogante e volgare come un delinquente...

“Yuri, sai perché ho deciso di diventare il tuo coach? E’ stata la musica ad attirarmi da te, è il modo in cui pattini…è come se il tuo corpo creasse musica.” 
– Victor

Come posso parlare di Yuri On Ice senza che avere gli occhi a cuoricino? L’anime è stato un toccasana in un periodo fervido e ricco di esami, i quali non mi hanno permesso di vederlo con la velocità con cui avrei terminato la serie se avessi avuto più tempo, ma almeno mi hanno permesso di godermi ogni singolo episodio con l’ansia e la curiosità di iniziare quello nuovo. 
Perché Yuri On Ice, in tutta la sua semplicità, è senza alcun dubbio rientrato tra gli anime più belli e più divertenti che io abbia mai visto, lasciandomi identificare nel personaggio goffo e maldestro di Yuri che però, pure col suo carattere impacciato non dà per nulla fastidio, anzi: le sue disavventure fanno super ridere, ma lasciano ben sperare che anche se si è timidi ed insicuri come lui, con l’impegno e la dedizione si può tutto, anche riscattarsi da una brutta posizione in classifica come accade al protagonista nel primo episodio. 

“Finora ho sempre pensato di dover lottare da solo, ma ora c’è Victor…è tutta un’altra cosa. Alcune cose sono rimaste uguali, altre sono cambiate, tutto sembra così nuovo ora…forse non riuscirò più a ritrovare ciò che ho perso, ma riesco chiaramente a vedere quello che ho intorno a me…” 
– Yuuri


E del suo splendido rapporto con Victor? Rimango sempre incantata dalla sintonia che li lega, e divertita dagli sketch che li vedono di tanto in tanto protagonisti in situazioni che, parlandoci chiaro, fanno sperare chiaramente in un qualcosa di più profondo tra i due (che c’è palesemente, andiamo!).
Ho tifato per la loro ship fino alla fine, e ho avuto i miei bellissimi momenti in cui la coppia si è realizzata, anche se non c’è mai stato niente di ufficiale, il tutto è molto velato e lasciato all’occhio del telespettatore. MA COME SI FA AD IGNORARE CERTE COSE, ANDIAMO!
Noi fan di Yuri On Ice meritiamo di sapere di più! 

Voto: 5 stelline su 5


Violet Evergarden

Genere: Dramma, Fantasy
Episodi: 13
Durata: 25 minuti
Anno di uscita: 2018


Trama
Bambole a Memoria Automatica. Un'invenzione che il professor Orland realizzò per la sua adorata moglie, ma che poi si diffuse con clamore in tutto il mondo. 
Violet Evergarden, una giovane Bambola a Memoria Automatica conosciuta come "l'arma", ha potuto lasciare il campo di battaglia grazie alla pace raggiunta dopo 4 anni di grande conflitto che divideva il Nord e il Sud del continente. In guerra ha sentito molte parole che non riesce a dimenticare, e ora vive per cercarne il significato. La Bambola proverà in prima persona emozioni e sentimenti in un viaggio alla scoperta dell'amore.

"Saresti d'accordo se ti assegnassi un nome? Violet. "Violet" mi piace. Ho la sensazione che ti donerà sempre di più man mano che diventerai grande. Rispecchierai quel nome, e non sarai solo uno strumento. 
- Gilbert

Spettacolo. 
Non trovo una parola più adatta per descrivere questo anime. Violet Evergarden è una cosa infinitamente meravigliosa, ed ho aspettato che la serie terminasse per potermene fare un’idea più completa. Non tutte le puntate lasciano col fiato sospeso, anzi, oserei dire soltanto qualcuna: ma pur non terminando con il colpo di scena, in ogni episodio, Violet compone un tassello della sua nuova vita.
E’ il viaggio di una giovane ragazza che deve imparare a vivere, a conoscere qualcosa che non sia la guerra; a comprendere cosa siano i sentimenti, quelli che Gilbert, il suo maggiore, ha cercato di spiegarle per tutto il periodo dell'arruolamento. Violet non ha conosciuto altro se non il rumore delle bombe in guerra, dello sparo delle armi, della pragmaticità dell’esercito. Vuole capire cosa significhi ti amo, comprendere ciò che il maggiore le abbia voluto dire poco prima di lasciarla.

Ogni puntata è ricca di un carico emotivo che va crescendo con il corso degli episodi, che non ti lascia andare via senza aver versato almeno una lacrima, o esserti sentito coinvolto abbastanza nelle esperienze di quei personaggi secondari che compaiono in ogni episodio. E’ come se ogni puntata, ti aiutasse a comprendere un sentimento nuovo, proprio come accade con la protagonista.
Potrei stare pure cent’anni a parlarvi di Violet Evergarden, a consigliarvelo fino allo sfinimento, perché oltre ad essere emotivamente inteso, è pure bellissimo da vedere: i disegni sono brillanti, luminosi, curatissimi, così tanto che rimango sbalordita da quanto ogni personaggio sia bello. 
Vedete Violet Evergarden. Merita. 

Voto: 5 stelline su 5


L’amore, come dopo la pioggia

Titolo originale: Koi wa Ameagari no You ni
Genere: Sentimental, Seinen
Episodi: 12
Durata: 24 minuti


Trama
Il compagno di classe piacione, l'afflitto responsabile di negozio, il suo lamentoso collega di lavoro e un suo tenero e carino compagno di club più giovane, tutti non hanno occhi che per lei, la giovane e bellissima Tachibana. Ma la protagonista è segretamente innamorata del proprietario del caffè in cui lavora part-time: un uomo di quarantacinque anni, divorziato e già padre.

"L’adolescenza a volte può essere difficile e crudele. Tuttavia ti accorgerai che le emozioni che si provano in questo periodo sono insostituibili."

Ho conosciuto “L’amore, come dopo la pioggia” dopo essere rimasta colpita dal manga in fumetteria. Mi era piaciuto talmente tanto che quando ho scoperto anche di una produzione animata, sono corsa immediatamente a seguire la serie. E purtroppo devo ammettere (che complici forse anche le aspettative troppo alte), purtroppo l’anime mi è piaciuto sì, ma mi aspettavo molto di più.
E’ una serie che punta molto sui sentimenti e sulle emozioni, con una protagonista matura, ma pur sempre incline alle sensazioni di una diciassettenne, che si prende una bella cotta per il suo datore di lavoro, di quarantacinque anni. Non c’è nessuna storia d’amore, mettiamolo subito in chiaro XD, ma soltanto una trama che si avviluppa intorno alle vite dei due personaggi principali: Akira comprenderà presto quali sono i suoi sogni, ma non sarà di certo l'unica. Anche di Masami, di cui la protagonista è innamorata emergeranno i suoi rimpianti e i ricordi di una giovinezza ormai andata, che lui rivede nella giovane protagonista.
La puntata 7 e la puntata finale sono le mie preferite, ma personalmente penso che per il resto, gli episodi abbiano un andamento talvolta lento che non riesce a prendere totalmente. 

Voto: 3 stelline e mezzo. 


Commenti

Post più popolari