Recensione "L'eredità di Christine" di Laura Usai

Genere: narrativa storica

Pagine: 210

Editore: autopubblicato 

Prezzo: €9.52 (cartaceo); €2,99 (versione kindle) 


Christine ha perso i genitori da un anno a causa di un terribile incidente, e da allora vive in campagna assieme ai coniugi Williams e ai loro figli, a cui è legata da una lontana parentela. Christine fatica ad abituarsi alla realtà rurale, perché per tutta la vita ha vissuto la frenesia di Londra, senza contare che la dipartita dei genitori è ancora troppo dolorosa da affrontare.

Tutto cambia quando un giorno conosce Matthew, il fratello della signora Williams. Per entrambi l'attrazione è reciproca e sarà proprio lui a restarle accanto in un momento tanto difficile, quanto inevitabile per Christine: la presenza di uno zio che non conosceva e che potrebbe diventare il suo nuovo tutore legale. Tuttavia ci sono parecchie cose che non riesce a capire, e si rende conto che i genitori le hanno nascosto per tanto tempo un mare di segreti...


"A volte il dolore cambia il nostro modo di dimostrare affetto."


Quando ho fatto il mio ultimo ordine su Amazon, senza alcun ombra di dubbio "L'eredità di Christine" di Laura Usai era il libro che più non vedevo l'ora di iniziare. L'avevo adocchiato per caso qualche giorno prima del mio ultimo esame universitario e c'era mancato poco che il dito non scivolasse su aggiungi al carrello almeno un centinaio di volte, ma ho voluto aspettare di sostenere anche l'ultimo appello prima di tuffarmi di nuovo (e finalmente aggiungerei), con più concentrazione, nel mondo della lettura.

Non leggevo forse da un paio di mesi abbondanti, ed ero alla ricerca di un bel romanzo storico dato che ho veramente tanta voglia di approcciarmi sempre di più a questo genere, ma la mia libreria ancora scarseggia di titoli che appartengano a questo filone.


Ho iniziato "L'eredità di Christine" nello stesso pomeriggio in cui è arrivato l'ordine a casa, e nel giro di qualche ora, lo avevo anche già terminato. Vuoi per la brevità del romanzo, vuoi perché un capitolo tirava l'altro e non riuscivo a mettere giù, nonostante mi ripetessi di voler lasciare qualche pagina per il giorno successivo. 

Missione, ovviamente, miseramente fallita. 

Credo che una delle prime cose ad avermi colpito di questo romanzo sia stata la copertina. È oggettivamente bellissima, e quando ho letto che la storia era ambientata in epoca vittoriana, mi aveva già letteralmente conquistata. 

Ed è proprio il contesto storico in cui la vicenda è narrata a costituire, per me, uno dei punti di forza di questo libro, perché nonostante funga per così dire "da sfondo", si fa spazio anche nella trama e nella famiglia di Christine senza essere ridondante. Si vede che alle spalle c'è un lavoro accurato ed appassionato per avvicinarsi il più possibile al periodo storico di riferimento, pur volendo mantenere una nota moderna nel linguaggio, come ci ha tenuto a precisare Laura Usai alla fine del libro. 

Un tocco moderno ed intraprendente che si evince anche nei protagonisti di questa storia, pronti a combattere per le cose in cui credono e per contrastare le ingiustizie del loro tempo. Il romanzo tocca infatti il tema del lavoro nelle fabbriche e delle terribili condizioni che gli operai erano costretti a sopportare, spostandosi poi anche verso il movimento delle suffragette e il loro difficile ed intenso cammino per ottenere il diritto al voto per le donne. 


Il contesto storico è certamente una delle colonne portanti di questa narrazione, ma ovviamente non è l'unica. Ad esso si accompagna la componente del mistero in cui è immersa la famiglia di Christine, i segreti che le sono stati nascosti non sono pochi e uno in particolare viene svelato soltanto negli ultimi capitoli. Nonostante avessi indovinato un particolare di tutta la vicenda, ammetto che certi altri colpi di scena non mi erano neanche passati per l'anticamera del cervello, e infatti mi hanno sorpresa parecchio. Ovviamente sono stata contenta che la storia fosse riuscita a lasciarmi senza parole e a tenermi incollata alle pagine per tutto il tempo. 


Ora veniamo ad un altro punto cardine su cui poggia questo libro: l'amore. E non faccio riferimento soltanto a quello che nasce tra Christine e Matthew, ma anche a tutto l'amore che impregna la storia e di cui la nostra protagonista ne diventa consapevole soltanto alla fine, rendendosi conto che, dopo aver passato un'intera vita a cercare l'affetto in due genitori scostanti, in realtà attorno a sé ora ha ancora una famiglia, delle persone che le vogliono bene. I Williams non l'hanno mai fatta sentire un'estranea, le sono sempre stati accanto e non l’hanno mai lasciata sola. Senza contare che è proprio l'amore ad aiutarla ad aprirsi verso la strada del perdono, decisivo per ritrovare la pace in se stessa dopo tanto dolore. 


Lo stile di scrittura di Laura Usai è molto scorrevole, riuscendo secondo me a rendere con efficienza il contesto dell'epoca vittoriana con un linguaggio chiaro e pulito, privo di pomposità, nella quale si potrebbe rischiare di cadere per attenersi ad un genere come quello storico, magari per avvicinarsi il più possibile allo stile del periodo di tempo in cui è ambientata la vicenda. 

Se dovessi trovare un unico difetto in questo libro è il fatto che per tutta la storia ho avuto l'impressione che la scrittrice tenesse premuto il piede sull'acceleratore: gli eventi infatti si susseguono velocemente e anche la storia d'amore ha uno sviluppo secondo me un po' troppo rapido. Tendenzialmente sono una grande romanticona, ma è anche vero che non sono neanche una grande fan degli instant-love, tuttavia devo dire che in questo romanzo non mi ha infastidito, vuoi anche perché i due protagonisti mi sono piaciuti molto sin da subito. 

Ammetto che forse qualche capitolo in più per prendere le cose con più calma secondo me non avrebbe guastato, giusto per non essere sopraffatti così di fretta da tutti questi eventi. 

Nel complesso reputo "L'eredità di Christine" un buon libro, sono contenta di averlo acquistato spinta da una sensazione positiva e sono grata che non abbia deluso le aspettative con cui mi sono approcciata alla lettura. A questo punto mi piacerebbe molto leggere anche altro di Laura Usai nei prossimi mesi.



4 stelline su 5


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