Recensione "Fidanzati dell'inverno" di Christelle Dabos

 1° libro della saga dell'Attraversaspecchi 

Stato attuale della saga: conclusa

Pagine: 504

Editore: edizioni e/o

Prezzo: €16,00


Trama

Dopo la Lacerazione, gli esseri viventi si sono ormai stabiliti all'interno delle Arche. Ofelia vive su Anima e dalla sua nascita possiede due eccezionali poteri: il primo, quello di attraversare gli specchi riuscendo a percorrere le brevi distanze; il secondo, ha invece a che fare con la lettura degli oggetti che tocca e che le permettono di scoprire il passato dei proprietari. 

La sua vita è tranquilla e scorre serena al museo che gestisce, fino a quando non le viene combinato  un matrimonio dal quale non può liberarsi perché è riuscita a scamparne già a due in precedenza. Ofelia è destinata a sposare Thorn, che vive sull'Arca del Polo e che sembra rispecchiare perfettamente il clima rigido del luogo in cui è nato e cresciuto.

Come se non bastasse, Ofelia credeva che la cosa peggiore che le potesse capitare fosse soltanto quella di sposarlo: non può immaginare di avere dei nemici ancor prima di convolare a nozze e che in realtà la sua nuova vita al Polo è già estremamente precaria... 


“Ci vuole fegato per guardarsi negli occhi, vedersi per ciò che si è, immergersi nel proprio riflesso. Quelli che si mettono un velo davanti alla faccia, che mentono a se stessi e si vedono migliori di ciò che sono non ce la faranno mai.”

- "Fidanzati dell'inverno", Christelle Dabos


Recensione

Fidanzati dell'inverno è una lettura che definirei inaspettata, nel senso che non progettavo minimamente di approcciarmi alla quadrilogia della Dabos nel breve periodo ed ero addirittura andata in libreria per acquistare invece L'orso e l'usignolo di Katherine Arden. Probabilmente il destino ha voluto che andasse così: del romanzo della Arden non c'era traccia, ma io c'ero rimasta troppo male e volevo assolutamente uscirmene dalla libreria con un libro: ed è così che è andata a finire, con me che ho comprato e me ne sono andata con Fidanzati dell'inverno tra le braccia. 

L'ho cominciato ed è stato subito amore. 


Quel che più mi piace di questa storia, è che la complessità del word building non viene raccontata di getto, col rischio di non farci capire praticamente niente o di perderci qualcosa durante la lettura, ma il mondo in cui il romanzo è ambientato ci viene spiegato pian piano, a pezzettini, quasi come se lo guardassimo con gli occhi di Ofelia che ne conosce alcuni aspetti, ed altri che invece le sono totalmente ignoti. La calma è la parola chiave per spiegarci piano questo mondo senza svelare tutto, dandoci la possibilità di familiarizzare con esso, con il sistema delle Arche (che ancora non è stato ben delineato) e con i clan che abitano il Polo senza perderci neanche un dettaglio. Non tutto è stato detto in questo primo libro, ma non credo che infatti sarebbe stato possibile: il mondo della quadrilogia dell'Attraversaspecchi è troppo grande e variegato per essere spiegato soltanto in 504 pagine. 

Lo stile della Dabos è uno stile splendido, di quelli che più mi piacciono. Le sue descrizioni sono lunghe il giusto, non annoiano, i suoi capitoli non troppo lunghi si leggono in una velocità stratosferica perché sembrano finire in un lampo. L'autrice ha uno stile che non definirei semplice, ma è parecchio scorrevole e piacevole. 


Dei suoi personaggi, Ofelia è stata, sin da subito, la mia preferita in assoluto. Generalmente non riesco a simpatizzare con i protagonisti (che quasi sempre finiscono per infastidirmi), il più delle volte tendo ad affezionarmi a personaggi di contorno, ma Ofelia costituisce una delle poche eccezioni alla regola. Non datela per scontato, non pensate sia la classica protagonista soltanto goffa ed impacciata, perché sarà capace di dimostrare una forza straordinaria che non dipende dai suoi incredibili poteri, ma dal coraggio che riuscirà a trovare in sé nell'affrontare le insidie di una nuova vita per cui non è mai stata preparata e in cui l'unica parte difficile sembrava essere quella di sposare un uomo che non ha mai conosciuto e che di certo non può amare: Thorn. 

Per ora il loro rapporto non è chiaro e non riesco a farmi un'idea personale su di lui che sia ben definita (a parte che potrebbe smetterla di fare lo scorfano brontolone, come direbbe Doris), perché è ancora tutto da scoprire e nel complesso in questo primo libro mi è sembrato ancora un po' lontano, come se la Dabos avesse voluto darci prima il tempo di introdurci alla storia che vuole raccontare. 

Berenilde e la zia Rosaline sono state altre due grandi protagoniste di questo primo libro. La prima, è stata a lungo, in questo libro, del tutto insopportabile, anche se credo rimarrà sempre un po' amica/nemica di Ofelia. La zia Rosaline mi ha invece strappato qua e là qualche sorriso e mi spiacerà se andando avanti nella storia non dovessi leggere più di lei tanto spesso come è accaduto in questo libro. 


Avevo quasi terminato Fidanzati dell'inverno quando mi sono praticamente fiondata in libreria a comprare anche il secondo e il terzo, e poi, poco dopo, sono corsa a comprare anche il quarto. Dopo aver terminato questo primo volume, sono passata immediatamente a Gli scomparsi di Chiardiluna. E niente, nel giro di pochi giorni ho terminato anche quello. Non mi sbilancio troppo perché spero di scriverci una recensione in merito al più presto! 


Voto 

4 stelle su 5


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