Ho visto "The Greatest Showman" e me ne sono innamorata.

Regia: Michael Gracey
Distribuzione (Italia): 20th Century Fox
Anno di uscita: 2017
Durata: 138 minuti
Genere: musicale, biografico

Trama
E’ la storia di Phineas Taylor Barlum, figlio di un umile sarto, ma uomo dai sogni molto ambiziosi. Nonostante le iniziali condizioni economiche avverse, riuscirà a metter su un meraviglioso circo, che col tempo incontrerà non solo il successo, ma anche l’ostilità del pubblico. Al suo fianco ci sarà sempre l’amica di infanzia Charity, che poi diverrà sua moglie.




“Nessuno ha mai fatto la differenza restando come tutti gli altri.”



Recensione
L’unico appunto che posso fare è unicamente a me stessa: perché ho aspettato così a lungo per una tale bellezza? Non c’è nulla a mio avviso da criticare in questo film bellissimo, ogni singola cosa è stata perfetta dalla prima scena fino all’ultima: la scelta degli attori, le canzoni (santo cielo e che canzoni!) e soprattutto la sua trama. 
Non si tratta di una sinossi pressoché complessa, è una vicenda vera che la regia ha sapientemente inserito in una cornice musicale a dir poco sublime, arricchendola di molti elementi fittizi, e soprattutto selezionando un cast strepitoso che ha dato prova di interpretazioni eccellenti e di doti canore a dir poco eccezionali. 

Hugh Jackman è un attore che io definirei poliedrico, sa fare praticamente tutto: cantare, ballare e recitare. Ha saputo dar voce alle parole bellissime dei brani musicali, renderle vive, commuovere, entrare in armonia con le coreografie e con l’ambiente circostante, con una naturalezza che io definirei a dir poco disarmante. Ha dato prova di una sintonia non indifferente con la bravissima Michelle Williams che io descriverei quasi come magica, dotata di una voce stupenda, che mi ha fatto venire gli occhi lucidi nell’interpretazione della bellissima canzone di Tightrope, quando il suo personaggio, Charity, teme ormai di perdere il marito, accecato dalle luci della ribalta.

Non me ne vogliano Hugh e Michelle, ma ad occupare un posto speciale nel mio cuore, sono però i personaggi di Anne e Phillip. Nonostante dovessero fungere solo da figure secondarie, Zac Efron e Zendaya brillano con la stessa luce di due protagonisti, trovano un’armonia perfetta nella relazione tra i loro personaggi, e commuovono, struggono, per quelle difficoltà che all’epoca erano veramente insormontabili tra due giovani di rango diverso. Ma, dopo qualche momento di iniziale titubanza, è proprio Phillip a rompere gli schemi con una frase rivolta ai suoi genitori, che disapprovano la sua frequentazione con la bellissima Anne:


"Il mondo sta cambiando. Io mi rifiuto di fare parte del vostro."

Rewrite the stars è il brano musicale che preferisco nella meravigliosa playlist di questo film: la canzone è romantica e piena di parole semplici ma significative, tuttavia è densa di malinconia nel momento in cui Zac e Zendaya si esibiscono su quelle note, consapevoli che il loro sentimento non potrà avere, almeno per il momento, un destino felice.
La scena dell’ospedale è forse la più speciale di tutte: è l’occasione in cui Anne capisce di non poter vivere senza Phillip, e intona fra le lacrime due strofe di questa canzone. 


"What if we rewrite the stars?
Say you were made to be mine?"

Meritano di essere citate le splendide interpretazioni di This is me con una strepitosa Keala Settle, e Never Enough con Rebecca Ferguson, che Dio solo sa quanto quella scena mi abbia fatto venire la pelle d’oca e quanto quest’attrice sia meravigliosa.

The Greatest Showman è uno dei miei nuovi film preferiti? Assolutamente sì. Credo che col tempo non potrò mai stancarmi di guardarlo: avete presente quelle trasposizioni cinematografiche che, per quanto gli anni passino, non vi stanchereste mai di rivedere? Mi succede con pochi film, quelli che, per qualche motivo, colpiscono le mie emozioni in un modo in cui altri non saprebbero fare. 

The Greatest Showman è uno di quelli. 




Commenti

Post più popolari